Categoria: post pseudoseri

Ho cambiato operatore e sono passato a Vodafone, sia perché ci sto lavorando, sia perché in lombardia ha la migliore rete. (in realtà perché ho un’offerta da 10€ 1000 Min, 1000 Sms e 10GB)

Se avete intenzione di passare a Vodafone, è opportuno che leggiate questo post per Eliminare i costi nascosti.

Come prima cosa vi conviene andare in negozio e chiedere quali offerte sono disponibili  per voi: Quelle che trovate in catalogo sono diverse dalle possibili offerte attivabili!
Nello specifico esistono promozioni per chi viene da specifici operatori (solitamente dai virtuali) o che erano vecchi clienti vodafone (campagne Win Back).

Dopo questo passaggio vi conviene chiedere al dealer di disattivare i servizi:

  • “chiamami” 12 cent per avvisarti se qualcuno ti ha cercato
  • “recall” 12 cent per avvisarti se torna disponibile un numero che hai cercato

Non tutti i servizi sono disattivabili in negozio, per i seguenti o chiamate il 190 oppure potete fare da Web

Vodafone fai da  te

  • Segreteria telefonica: 1.50€ al giorno se la utilizzate…
  • Messaggio di avviso della segreteria telefonica: x cent per ricevere un sms che ti avvisa se ci sono nuovi messaggi.
  • 1GB di Riserva: 2€ ogni 200MB nel caso in cui finiste i GB della vostra offerta…
  • Rete sicura: filtra virus e simili. Si narra esista un report di rete che comunichi quante minacce sono state scovate, ma potreste farne a meno.
  • Exclusive: 1,90€ al mese per qualche servizio tipo cinema 2×1, mappe incluse (se andate su google maps non consumate i GB)
  • Fondamentale: dovete controllare il piano base! Se avete “Vodafone 19” pagherete 49 cent per nulla. Chiedete la modifica del piano a “Vodafone 25
  • Plus: se avete un iphone assicuratevi di essere collegati al WIFI quando attaccate la sim nuova, altrimenti vi arriverà un amorevole SMS da Apple per FaceTime dalla modica cifra di 0,49€. (non è un sms vero e proprio ma un popup di sistema trattato come sms)

 

Ovviamente tutto quello che ho scritto qui lo potete trovare anche in giro sul Web :)

post pseudoseri

Ero al supermercato e mi sono comprato la confezione da 10 Bic. Ed ho riflettuto su la seguente cosa: Quante volte capita di comprare alcune cose che poi incredibilmente scompaiono? Forse non vi viene in mente, ma quante volte acquistiamo le forbici dall’Ikea per poi non trovarle mai? E le penne? Ci sono momenti in cui ne abbiamo in abbondanza e momenti in cui non ne troviamo neanche una (di norma quando dobbiamo appuntarci delle cose che mentre siamo al telefono).

Beh a tutto c’è una spiegazione.

Ipotizziamo che il numero di penne dentro casa non possa superare un numero N, questo perché sicuramente se in casa ne avessimo 100, non penso che andremmo a comprarne altre.
Chiamiamo poi L(t) il numero di penne che sopravvivono (alla fine del periodo t): dobbiamo considerare che qualcuna si rompe, altre si perdono, altre vengono “involontariamente” rubate etc.
Infine consideriamo K(t) come il numero di penne del periodo prima più quelle nuove che abbiamo comprato.

Durante un periodo alcune delle K penne moriranno, questa frazione è L/N, ed il totale di penne che faranno brutta fine nel periodo t sono K*L/N

Alla fine del periodo saranno sopravvissute K-K*L/N  penne.

Beh ho simulato qualche esempio (Qui potete scaricare i file Excel)

Blog_Excelpennenumeri

Blog_excelpennegrafico1

Come potete vedere finché il tasso di aumento resta basso, come 1,5 la curva si stabilizza, quindi vi troverete dentro casa sempre lo stesso numero di penne. (1 e 2; celestino ed arancione)

Non è neanche il caso del 3,4 dove la curva oscilla ma resta comunque in un range prevedibile (3; blu)

Ma le nostre penne sono caratterizzate dalla retta 4 (verde). Il tasso di aumento è 3,9. Effettivamente se abbiamo poche penne, ne andiamo a comprare molte, nella speranza che ne resti qualcuna, questo rende l’andamento completamente casuale. Casuale è inteso come appartenente alla teoria del caos ovvero che una piccola modifica allo stato iniziale può comportare un cambiamento assolutamente imprevedibile.

Come semplicissima riprova ho posto il numero di penne iniziali invece che a 5 (blu) a 6 (verde), lasciando invariato tutto il resto…

Blog_excelpennegrafico2

Ad essere precisi, con valori del tasso superiori a 3,449 si hanno oscillazioni a 4 periodi e con un tasso da 3,5699 entra in gioco il caos (ho cercato di far venire un grafico decente)

Ovviamente questa formula si applica a tante cosa, tra cui la popolazione di Lemming (lemmini). Essi, essendo roditori proliferano in modo incredibile, ma stranamente la popolazione ogni tanto si riduce in modo drastico. Una delle spiegazioni popolari e popolane era (è) che durate la migrazione molti esemplari si suicidassero.
Nel 1958 la Disney fece persino un documentario intitolato “White Wilderness” (=artico selvaggio) in cui filmava questi poveri animali che si buttavano dalla scogliera. Peccato che la trupe ha dovuto “incoraggiarli” per filmare il loro “suicidio”.

 

Beh ora sapete che non si suicidano.

 

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curiosità post pseudoseri

Non scrivo da quasi due mesi e non è a dire che prima fossi una cascata di ­post. Diciamo che l’incombenza del cambio hosting mi metteva ansia. Godaddy, che il primo anno mette prezzi assolutamente competitivi, il secondo anno decide di chiederti un rene, quindi ho deciso di spostare (anche) questo sito su netsons, dove l’assistenza riesce a sopportarmi ed a risolvere in modo tempestivo le mie richieste.

Ma non era di questo che sto qui a sporcare di pixel lo schermo.

Ieri c’è stata la presentazione Apple dei nuovi prodotti. La cosa “più incredibile” è stata la presenza di mamma Microsoft e l’ammissione della superiorità di essa nella “produttività”.

“Yeah, these guys know productivity”

side-by-side

Ero intenzionato a fare un post quantitativo, ma trovare dei dati validi si è rivelato più complicato del previsto quindi ho deciso di optare per utilizzare la spannometria (tra l’altro questa parola non è nel vocabolario di word, qui già perdiamo punti (sul Garzanti c’è)).

Microsoft ed Apple non si sono mai viste di buon occhio, non è un mistero, ma le cose sono leggermente cambiate con il cambo di “amministrazione” delle due società infatti, entrambe, hanno capito che il mercato sta cambiando e l’apertura era necessaria.

Basti pensare che anni fa, il Blackberry era IL simbolo del mercato enterprise: chi lavorava aveva un Blackberry. Punto. Non esisteva niente che potesse sostituirlo, almeno fino all’arrivo dell’Iphone, nonostante esso fosse indirizzato ad un target consumer in poco tempo la mela si sostituì alla mora nel mercato business.

Ma questo non è tutto. Le abitudini sono cambiate… Tra smartphone e tablet, l’utilizzo reale del pc si è ridotto notevolmente.
Ma chi usa ancora il Pc? Ed è secondo me qui la chiave di tutto.
Il Pc viene utilizzato soprattutto per lavorare e la quasi totalità dei computer montano Microsoft e pacchetto office.

Ora, qual è la visione panoramica? Microsoft primeggia nel campo dei pc sia consumer che business, ma è inesistente sul campo mobile.
L’esatto contrario per Apple, con la differenza che Microsoft fino a qualche anno fa (prima di lanciare il surface) si occupava praticamente solo della parte software. Quindi perché contrastare l’apertura se può danneggiare invece che favorire il mercato?

Microsoft, sotto il nuovo CEO Satya Nadella, ha permesso di scaricare le app di office sui dispositivi IOS. Record di download. Finalmente puoi iniziare un documento sul pc e poterlo continuare a modificare su Ipad. Office 365 ha un senso.
Se prima l’Ipad era limitato all’uso domestico una simile apertura potrebbe portare a vendere molti più pezzi a livello business, tant’è infatti che la presentazione dell’Pro e della matita Apple è spettata a Microsoft che ha potuto dimostrare le potenzialità del pacchetto office su Ios.

Una mossa win-win, Microsoft tiene tutti dentro i suoi software, ed Apple penetra in nuovi mercati.

 

It’s called the Apple Pencil

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post pseudoseri

Testa o Croce?”. Fin da quando siamo piccoli, il gioco della moneta ci aiuta a stabilire chi tra due persone scegliere o inizia per primo. Il motivo è semplice: Una moneta ha due facce con probabilità uguale e restituisce un valore booleano (T o C). Ma se non fosse così? Se la probabilità non fosse la stessa?

Mentre matematicamente la probabilità del lancio della moneta è equi-distribuita sulle due facce, nella realtà non è così. [Colpo di scena]

Sicuramente, se sapessimo la posizione della moneta iniziale, la forza impressa per dare la rotazione e il momento dell’atterraggio potremmo conoscere senza problemi la risposta data dal lancio ancora primo di farlo. Ma ovviamente nella realtà non abbiamo modo di conoscere queste variabili e ciò rendere “caotico” il risultato.

Persi Diaconis (link Wikipedia), decise che fosse necessario capire le reali probabilità delle facce della moneta. Insieme ad alcuni suoi amici come Richard Montgomery (che si era occupato già di oggetti in rotazione, nello specifico, dimostrò il teorema del gatto che cade (Link) [in poche parole il gatto ha talmente tanta mobilità articolare da poter considerare il busto come se fosse composto due parti e ciò gli permette di girarsi, con un sano colpo di schiena, tipo libro (so che non avete capito una sega, ma tranquilli, neanche io)]

Fotogramma per fotogramma hanno analizzato il movimento, arrivando a tale risultato… [Rullo di tamburi]
Nel 51% dei casi la moneta atterrerà con la stessa faccia rivolta verso l’alto che aveva quanto è stata lanciata in aria.

Questo succede perché la moneta è soggetta anche ad un altro moto, quello di precessione (link a Wikipedia), e di conseguenza rimane in aria per un tempo leggermente maggiore con la faccia che inizialmente era rivolta vero l’alto.

Se volete aprire un casinò potrebbe tornarvi utile, altrimenti potete continuare a considerare la moneta un gioco equo.

 

Testa o Croce?

#FacciamoCultura curiosità post pseudoseri

Il prezzo del petrolio precipita. Giriamo sui 66 dollari al barile (senza fare i sofisticati e differenziare i 500 tipi diversi). Immagine

Al contrario di quanto possiate pensare non è un bene, non lo è per niente.

Fino a poco tempo fa il prezzo mondiale del petrolio era deciso dall’OPEC che, a seconda di come si alzava la mattina, determinava quanto produrre e quindi di conseguenza anche il prezzo che poi si presentava sul mercato.

Poi l’America ha scoperto che avrebbe potuto esportare il proprio petrolio al di fuori dei confini americani, soprattutto grazie all’incremento produttivo proveniente dalle nuove tecniche basate sul Fracking (in poche parole prendi un ago gigante che conficchi nel suolo e ci spari dentro acqua, questa rompe le rocce e fa fuoriuscire gas e petrolio).
Bingo, l’America sposta il baricentro dei mercati energetici e diventa il primo produttore di gas a mondo.

Wow che figata… No per niente…

Ovviamene l’aumento dell’offerta ha ridotto il prezzo sul mercato, portando il prezzo del greggio a quello attuale. Quali sono le conseguenze? Troppe

Le società americane che sono nate proprio sul business del Fracking sono piccole e secondo un’analisi condotta da Bloomberg l’ammontare dei loro debiti sale. Spesso sono costrette al rifinanziamento per pagare i debiti. La sostenibilità di queste tecniche di estrazione non è garantita con un prezzo del greggio sotto la soglia dei 100 dollari al barile. Questo potrebbe portare al fallimento di numerose società, con di conseguenza una nuova bolla, come quella sui mutui, per poi far schizzare il prezzo del petrolio in brevissimo tempo a livelli decisamente più alti della soglia psicologica dei 100 dollari.

Ovviamente questo è nulla.

La Rosneft, società petrolifera russa, sempre secondo Bloomberg è la seconda società per rapporto debito su capitalizzazione al mondo: 60 miliardi di dollari da restituire e soli 50 miliardi di capitalizzazione. Nell’ultimo anno la capitalizzazione è diminuita del 38% e il rublo ha perso il 50% del proprio valore contro il dollaro, il che ovviamente pesa sul debito in valuta straniera. Ah sì, da sola estrae il 5% del greggio mondiale.

Ovviamente non dimentichiamoci gli altri paesi!

L’Argentina esporta il 20% della propria produzione di petrolio! Ricordiamo che ogni mese rischiano il default e di certo la riduzione dei prezzi non li aiuta nel risanamento economico.

Il Venezuela è in piena crisi con il 65% di inflazione e la mancanza di molti generi di prima necessita. Ricordiamo che è il 5 produttore al mondo di petrolio. La situazione è così grave che per la prima volta nella storia due mesi fa a importato petrolio estero per via delle difficoltà economche.

Si potrebbe continuare con l’Ecuador e con altri paesi, ma sarebbero solo ripetizioni delle precedenti situazioni.

Qui o qualcuno taglia la produzione o qualcuno taglia la produzione… non ci sono alternative.

#FacciamoCultura post pseudoseri

Pollock detto anche “Jack the Dripper” (Jack lo Sgocciolatore), fu un pittore statunitense dell’inizio del 900. Sulla sua vita potete trovare tutto comodamente su Wikipedia.

No._5,_1948Per 5 anni dal 2006 il dipinto intitolato No.5 è stato il quadro più costoso al mondo per una cifra di 140 milioni di dollari.Pollock a lavoro

Questo quadro, rappresenta a pieno la tecnica del Dripping, che consiste nel far gocciolare il colore su una tela posta orizzontalmente sul pavimento.

[mi sto sorprendendo anche io di me stesso]

“Va beh ma che ci vuole Pollock per fare un quadro così?”
Si e no, ma prima vi racconto un altro pezzo di storia, anche perché il titolo “Pollock ed i frattali” deve avere una risposta prima o poi 😉

Nel 2006 il consiglio di autenticazione Pollock-Krasner fece esaminare 32 dipinti di Pollock da Richard Taylor e il suo team. Furono ritenuti dei falsi. Ma perché far esaminare i quadri da un matematico?

Dal 1943 il nostro qui presente pittore ha cominciato a creare dei quadri con immagini frattali. [riprenderò il concetto più in la, prometto!]

I suoi primi dipinti avevano una dimensione frattale di 1,45 mentre uno dei suoi ultimi, il Blue Poles, che richiese sei mesi per essere terminato, arriva ad una dimensione di 1,72.

Proprio grazie a questo trucchetto Richard riuscì ad identificare i quadri veri e quelli falsi.

Ma quindi come si può falsificare un quadro di Pollock? Con il Pollockizer

 

curiosità post pseudoseri

Ieri ho scoperto questo sito che mi ha rivoluzionato la casella di posta: Unroll!

Ti registri e lui ti elenca tutte le newsletters dove la vostra email compare e vi fa decidere quali eliminare e quali accorpare in un unico messaggio di posta elettronica.
Ho trovato la cosa alquanto geniale, sopratutto per evitare tutte le mattine di cancellare 10 email completamente intili e che necessitano di un login con credenziali disperse chissà dove per disiscriversi. Basta spam !

Qualche settimana fa, hotmail ha deciso di mettermi nello spam un’ottimo colloquio per un lavoro, ok, questo non c’entra una mazza ma volevo rendervi partecipi del mio odio verso hotmail che mi costringe a controllare periodicamente anche la casella dello spam. Praticamente fa passare quello che dovrebbe cestinare e viceversa.

Sapete perché si dice spam?
Da questo video 😉

curiosità post pseudoseri quel che capita

Vivendo a Milano, ho deciso di fare il cambio di residenza e ho scoperto qualcosa di allucinante!!

Il 27/09/2012 chiedo il cambio di residenza, risulta quella come data come data di cambio residenza, ma l’iscrizione alla nuova anagrafe si intende confermata se entro 45 giorni dalla richiesta non arrivano comunicazioni.

Dopo più o meno un mese (forse anche 45 giorni), mi arriva a casa il talloncino della patente con il nuovo indirizzo.

Due mesi dopo, vado al comune per chiedere il certificato contestuale e scopro che la procedura è andata a buon fine, ma il cambio non era ancora stato effettuato nel sistema informativo ed ero “in transito”.

Il 15/12/2012 avviene il passaggio nel sistema informativo (è un sabato, apertura straordinaria dello sportello centrale), sono più di 70 giorni dopo la richiesta

Il 15/01/2013 vado al comune per richiedere la nuova tessera elettorale, ma le liste elettorali non sono state aggiornate (ultimo aggiornamento precedente è di settembre).

Ma come cazzo modificate i database? A mano? 

Basterebbe creare un database centrale! E’ anche banale considerando che sono operazioni non quotidiane, a livello individuale (nella vita non penso si superino i 10 cambi di residenza) e difficilmente si creerebbero modifiche simultanee dello stesso dato…
E’ come dire che se modifichi la password di facebook dal pc di casa solo 4 mesi dopo quella password sarà valida anche sull’iphone! ma di che parliamo!!!
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post pseudoseri quotidianità

Uno dei grandi dilemmi dei nuovi blogger è: metterci la faccia o no.
La cosa non è così banale come sembra poiché ambedue le opzioni hanno dei pro e dei contro, ve li illustrerò perché è una scelta molto importante e bisogna anche prendere delle precauzioni.
L’anonimato consiste nel non mettere un nome reale ma un nickname, non collegare alcun social al proprio blog e non parlarne con nessuno.
La cosa non è banale e semplice come sembra, perché i lettori cercheranno di capire chi cavolo siete, e quindi far trapelare possibili amicizie, luogo di lavoro o di studio, città di nascita o residenza potrebbe rendere la ricerca più facile.
E qui nasce un problema: se scoprono chi siete e non siete come vi avevano immaginato, beh potete stare abbastanza certi che perderete dei lettori.
La cosa positiva è che potete parlare di chi vi sta antipatico, di chi vi piace, dei professori universitari o del vostro capo senza nessun problema perché sapete che tanto non vi leggeranno.
È statisticamente provato che, chi non rivela la propria identità, finisca per introdurre del sesso nei post e questo è il fondamentale motivo per cui se i lettori scoprono la vostra identità avete chiuso: se fate le fighe/i e poi siete completamente diversi, in quel momento decideranno di non leggervi più perché avrete tradito la loro immaginazione (se poi siete fighi/e veramente beh magari il passaparola diventa più veloce.)
L’altra opzione è rivelare chi siete, come me, in questo caso si ha il vantaggio di poter diffondere ciò che si scrive (io ce l’ho anche come firma nell’email), ma non si può parlare delle persone che conosci perché non sai se ti leggono o meno… Puoi immaginare che magari non lo facciano, ma non sei mai sicuro…
Altro problema minore è quando vuoi dire qualcosa a qualcuno e ti dice “ah si l’ho già letto sul tuo blog”, beh sei contento che ti abbia letto, ma questo ti preclude un’eventuale argomento di conversazione…
Inizialmente il numero di visite di un blog è molto basso e questo spinge spesso a cambiare idea e abbandonare l’anonimato con il quale si era iniziato… bisogno considerare che le visite cominciano ad arrivare dopo almeno 6-8 mesi, e che quindi bisogna superare la soglia critica* dei 3 mesi di vita, che non è certo facile!
Se scrivete bene e avete una vita interessante, beh potete anche non dire chi siete e avrete comunque successo. Certo, nessuno sa però chi siete e questo è anche ciò che affligge i supereroi mascherati.
È studiato scientificamente che il 90% dei blog chiude prima di aver superato i 3 mesi di vita, superati questi è probabile che ci sia un periodo di buona scrittura

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post pseudoseri riflessioni

Sapete quante università ci sono in italia? Ben 63! 82 se contiamo anche le private.
In Francia ce ne sono 41!
Sapete quante sono le sedi distaccate delle università italiane? 284!
Ritengo siano dati folli…

64 facoltà di economia, 58 di giurisprudenza, 55 di ingegneria, 40 di medicina, 14 di veterinaria, 46 di scienze fisiche, matematiche e naturali, 33 di scienze politiche, 45 di lettere e filosofia solo per elencarne alcune… Ma quanti cazzo di filosofi dobbiamo far uscire? 64 facoltà di economia e siamo un paese in totale crisi economia…

L’università degli studi dell’Insubria, che voglio sapere quanti di voi sanno dove cazzo è, ha 9500 studenti con 5 facoltà e 2 sedi, beh uno pensa abbiano corsi unici come potrebbero essere: Scienze gastronomiche, dietologia, scienze della difesa e invece no! Hanno Giurisprudenza, Scienze matematiche, fisiche e naturali (per entrambe le sedi), medicina ed economia!!

BASTA!
E’ ovvio che le università sono senza una lira! Non è possibile un tale scempio!
I) Eliminazione delle sedi distaccate in altre città: Dispendiose economicamente, logisticamente e non permettono la ricerca.
II) Massimo 10 città devono possedere università tra cui: Roma, Milano, Torino, Napoli, Bari, Bologna.
III) Massimo una facoltà per ogni città: quindi potranno esistere solo 10 facoltà di economia e non 64. 
Con non 64 facoltà che fanno ricerca con 1/64 dei fondi ma con 10 facoltà che fanno ricerca con 10/64 dei fondi.
IV) Solo le facoltà specifiche e particolari (dove potrebbero non esistere “sinergie” con altri corsi) possono essere in altre città diffferenti da quelle sopra, per esempio: Musicologia a Cremona (altre non ne conosco)
V) Tutti i risparmi derivanti dai tagli devono essere reinvestiti in campus universitari (all’americana) per favorire lo spostamento degli studenti, fondi per la ricerca e borse studio.
VI) Non tutto si può chiamare laurea! Più liberalizzazione dei corsi! Non può esistere una laurea in Gastronomia ma un diploma! Uguale per Musicologia! Lauree fini a se stesse con una conclusione in 3 anni possono non essere chiamate lauree! Dietologia più non essere una laurea, non vedo tale necessità se non quella di far accaparrare soldi alle università prendendo il monopolio delle discipline.
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idee geniali e business post pseudoseri università